Recessione gengivale: come riconoscere i primi segni della parodontite

21. Ottobre 2025.

La recessione gengivale (recessione delle gengive) è uno dei segnali più comuni che indicano un problema nella salute orale. Anche se inizialmente può sembrare solo un problema estetico, in realtà rappresenta spesso un sintomo di una malattia più seria: la parodontite. Si tratta di una patologia progressiva che colpisce i tessuti di supporto del dente e, se non trattata, può portare alla perdita dentale.

In questo articolo rispondiamo alle domande più frequenti: come riconoscere la recessione gengivale, quali sono le cause, quali trattamenti esistono e – cosa più importante – come prevenirla.

Cos’è la recessione gengivale?

La recessione gengivale si verifica quando il margine gengivale si ritira, esponendo la radice del dente che normalmente dovrebbe essere coperta. Questo processo può svilupparsi lentamente, senza sintomi evidenti, il che rende difficile accorgersene nelle fasi iniziali. Tuttavia, anche una lieve recessione può causare sensibilità, carie radicolari e problemi estetici.

Se non si interviene tempestivamente, la recessione gengivale può evolvere in problematiche gravi come mobilità dentale, infezioni e, in casi estremi, perdita dei denti. È quindi fondamentale riconoscere i segnali d’allarme fin dall’inizio.

Quali sono i primi segni della parodontite?

La parodontite nelle fasi iniziali spesso non provoca dolore, per cui molti pazienti tendono a ignorare i sintomi. Tuttavia, ci sono segnali precoci che indicano la presenza di un’infiammazione gengivale e che la malattia sta progredendo.

Segni iniziali comuni includono:

  • Sanguinamento durante lo spazzolamento o l’uso del filo interdentale
  • Gengive rosse, gonfie e dolenti
  • Alitosi persistente
  • Recessione gengivale con radici dentali esposte
  • Sensibilità ai cibi caldi o freddi

Ignorare questi sintomi può permettere alla malattia di avanzare fino a causare danni irreversibili.

Perché si verifica la recessione gengivale?

La recessione delle gengive può avere molte cause e spesso è il risultato di una combinazione di fattori legati all’igiene orale, alle abitudini personali e alla predisposizione genetica.

Cause principali della recessione gengivale:

  • Scarsa igiene orale – l’accumulo di placca e tartaro irrita le gengive
  • Spazzolamento aggressivo – uso di spazzolini duri o tecniche sbagliate
  • Fumo di sigaretta – riduce l’afflusso di sangue alle gengive e abbassa le difese immunitarie
  • Cambiamenti ormonali – specialmente in gravidanza, menopausa o ciclo mestruale
  • Fattori genetici – alcune persone sono più predisposte alle malattie gengivali
  • Bruxismo – il digrignamento dei denti può danneggiare i tessuti di supporto

Comprendere le cause è il primo passo per intervenire in modo efficace.

Come si presenta la recessione gengivale?

I cambiamenti visibili e sensoriali nella zona gengivale possono fornire segnali chiari della presenza della recessione. Riconoscerli è fondamentale per intervenire in tempo.

Cambiamenti nell’aspetto dei denti

I denti appaiono più lunghi del normale perché la gengiva si è ritirata, lasciando scoperta una parte della radice. Questo cambiamento influisce sull’estetica del sorriso. La radice esposta ha spesso un colore diverso rispetto alla corona, risultando più scura o giallastra. Tutti questi segnali non sono solo estetici, ma indicano un problema funzionale in atto.

Sensibilità e fastidio

Quando la radice è esposta, i denti diventano più sensibili agli stimoli termici o meccanici. Si può avvertire dolore o disagio durante l’assunzione di cibi caldi, freddi, dolci o acidi. Anche il contatto con lo spazzolino può risultare spiacevole. Questa sensibilità è un chiaro segnale di esposizione della radice dentale.

Formazione di tasche gengivali

Con il ritiro della gengiva si creano spazi tra il dente e la gengiva, chiamati “tasche parodontali”. In queste tasche si accumulano batteri e residui alimentari difficili da rimuovere con una normale igiene orale. Questo può portare a infezioni croniche, perdita dell’osso alveolare e mobilità dentale. Una volta formate, le tasche vanno trattate professionalmente per evitare ulteriori danni.

Come si diagnostica la parodontite e la recessione gengivale?

Una diagnosi precoce e accurata è essenziale per affrontare efficacemente la parodontite. Solo un dentista o parodontologo può eseguire un esame completo.

Misurazione della profondità delle tasche

Si utilizza una sonda parodontale per misurare la distanza tra il dente e la gengiva. Una profondità normale è tra 1 e 3 mm. Se si supera questa misura, significa che la gengiva si è staccata dal dente, formando una tasca. Maggiore è la profondità, più grave è la malattia.

Radiografie dentali

Le radiografie permettono di valutare la quantità di osso presente intorno ai denti. La perdita ossea è un segno avanzato di parodontite. Le immagini sono fondamentali per pianificare il trattamento e monitorare i risultati nel tempo. In genere, si eseguono ogni 12-24 mesi nei pazienti a rischio.

Esame clinico e anamnesi

Il dentista controllerà arrossamenti, gonfiori, retrazioni gengivali e mobilità dentale. Verranno inoltre raccolte informazioni su abitudini personali, fumo, dieta, igiene orale e familiarità con malattie parodontali. Tutti questi elementi aiutano a formulare una diagnosi precisa e un piano terapeutico personalizzato.

Come si cura la recessione gengivale?

Il trattamento varia in base alla gravità del problema, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: fermare la progressione della malattia e proteggere le strutture esistenti.

Pulizia professionale e rimozione del tartaro

Nelle fasi iniziali può essere sufficiente una detartrasi professionale. Questa procedura rimuove placca e tartaro al di sotto del margine gengivale. Aiuta a ridurre l’infiammazione e a stabilizzare le gengive. È consigliata ogni 6 mesi come misura preventiva.

Curettage e levigatura radicolare

Si tratta di una pulizia profonda che mira a rimuovere il tessuto infetto e levigare la radice del dente per favorire la guarigione. È indicata nei casi di tasche gengivali più profonde. Può essere associata a terapie antibatteriche locali. Dopo il trattamento, è fondamentale mantenere un’eccellente igiene orale.

Interventi chirurgici

Nei casi gravi si può ricorrere a innesti di tessuto gengivale (gengivoplastica) per ricoprire le radici esposte. Il tessuto può essere prelevato dal palato o sostituito con biomateriali sintetici. L’intervento migliora sia l’estetica sia la protezione della radice. I risultati sono duraturi e migliorano significativamente la qualità della vita del paziente.

Come prevenire la recessione gengivale e la parodontite?

La prevenzione è il miglior trattamento. Adottare buone abitudini quotidiane può fare la differenza tra salute orale e patologie gravi.

Consigli pratici per la prevenzione:

  • Lavarsi i denti due volte al giorno con uno spazzolino morbido
  • Usare il filo interdentale o scovolini ogni sera
  • Evitare il fumo e ridurre il consumo di alcol
  • Fare controlli dentistici regolari, almeno ogni sei mesi
  • Seguire una dieta equilibrata, ricca di vitamina C e D
  • Evitare lo stress, che può causare bruxismo e abbassare le difese immunitarie

Prevenire è sempre più semplice e meno costoso che curare.

Conclusione: la salute delle gengive è fondamentale

La recessione gengivale non è solo un problema estetico, ma un segnale d’allarme che non va ignorato. Riconoscere i sintomi precocemente e agire subito può prevenire complicazioni gravi come infezioni, dolore cronico e perdita dei denti. Con una buona igiene orale, controlli regolari e uno stile di vita sano, è possibile mantenere le gengive forti e i denti sani per tutta la vita.

Domande frequenti (FAQ)

Sì, la recessione gengivale può essere uno dei primi segnali della parodontite. Sebbene a volte sia causata da un danno meccanico dovuto a uno spazzolamento troppo energico, quando è accompagnata da sanguinamento, sensibilità e alito cattivo, si tratta molto spesso della fase iniziale della malattia parodontale. Se notate che le gengive si stanno ritirando, è consigliabile consultare quanto prima un dentista o un parodontologo.

Le gengive ritirate non possono rigenerarsi spontaneamente. Una volta che si sono ritirate e hanno esposto la radice del dente, la situazione può solo essere stabilizzata, ma non invertita senza trattamenti professionali. In alcuni casi, interventi chirurgici come il trapianto di tessuto molle possono ripristinare esteticamente e funzionalmente le gengive. La prevenzione e l’intervento precoce sono i modi migliori per evitare tali procedure.

I primi segni della parodontite includono sanguinamento gengivale, arrossamento, gonfiore, alito cattivo e recessione gengivale. Nelle fasi più avanzate possono comparire denti mobili e dolore durante la masticazione. Se notate uno o più di questi sintomi, è importante fissare un controllo parodontale. Una diagnosi tempestiva rende il trattamento molto più efficace.

La migliore prevenzione contro la recessione gengivale è una corretta igiene orale, controlli dentistici regolari e l’eliminazione delle abitudini a rischio come il fumo. Si consiglia di utilizzare uno spazzolino a setole morbide, pulire quotidianamente con filo interdentale e sciacqui antisettici. È anche importante monitorare eventuali sintomi, come il sanguinamento, e intervenire tempestivamente.

La parodontite non è completamente curabile, ma può essere fermata e controllata con successo. Con una terapia adeguata, una buona igiene orale e una cura costante, è possibile evitare un ulteriore ritiro delle gengive e la perdita dei denti. Molti pazienti convivono con una diagnosi parodontale per anni senza peggioramenti, a patto che seguano le indicazioni del dentista e facciano controlli regolari.

Se avete una storia di problemi parodontali, si consiglia di visitare il dentista ogni 3 o 4 mesi. In caso di condizione stabile e senza infiammazioni attive, un controllo ogni 6 mesi è generalmente sufficiente. Nelle forme avanzate di parodontite, le cure parodontali regolari sono fondamentali per preservare i denti e la salute della bocca nel lungo termine.

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